Una parte importante del lavoro del regista è quello di dirigere la troupe e gli attori. Un errore tipico dei registi alle prime armi è quello di pensare che, una volta ricevuta la sceneggiatura, all’attore basti presentarsi sul set e recitare la propria parte. Non è così.
Far recitare bene gli attori è compito del regista che deve conoscere perfettamente tutti gli aspetti dei personaggi e della storia.
Deve suggerire agli attori le giuste emozioni da trasmettere, i movimenti corporei, il tono di voce, ma anche cosa è meglio evitare. E’ il regista che deve avere in testa la totalità del film, le immagini e l’atmosfera da dover chiedere all’attore e a tutti i reparti coivolti.

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Prima Lettura

Per questo motivo, normalmente, si inizia già in fase di pre-produzione una prima lettura del copione insieme agli attori, in una vera e propria riunione, seduti intorno a un tavolo dove il regista inizia a dare le prime indicazioni sui personaggi; si prosegue poi con sessioni di prova, soprattutto per le scene più complesse, in modo da arrivare il più pronti possibili sul set.


Ordine Narrativo

Ricordiamoci sempre che le scene dei film non vengono girate nell’ordine narrativo che poi fruiamo col film, e dunque l’attore si trova spesso nella situazione di dover rappresentare momenti e stati d’animo molto diversi e contrastanti tra le riprese di una stessa giornata.
Il compito del regista qui è proprio quello di aiutare l’attore a capire cosa sta provando il suo personaggio nelle varie scene, di ricordargli in quale situazione e punto della storia ci si trova in quel momento, cosa è appena accaduto e cosa sta per accadere.

Ricordiamoci che la sceneggiatura contiene le indicazioni di azione, ma poche indicazioni emotive.
Immaginate la situazione in cui un attore sta per recitare la sua primissima scena, ma per ragioni logistiche e organizzative, è la scena finale del film… Il regista deve essere ancora più pronto ad aiutare all’attore, proprio perchè con questi “salti” di scene nelle riprese potrebbe aver bisogno di capire o ripassare l’evoluzione del suo personaggio a quel punto della storia.


Tempi di realizzazione

Il regista deve sempre avere ben presente di cosa ogni professionista coinvolto debba occuparsi nelle varie fasi della produzione per poter rispettare i tempi.
Ogni scelta del regista può impattare in modo positivo o negativo sui tempi di realizzazione. Ogni reparto è strettamente connesso all’altro, e un piccolo ritardo in uno solo di essi può, a cascata, trasformarsi in un grande ritardo su l’intera tabella di marcia della giornata.

Per questo motivo il regista deve conoscere perfettamente ogni aspetto del progetto che è stato chiamato a dirigere. E’ una sua responsabilità, sia in caso successo, sia in caso di insuccesso.
Il regista deve sempre mostrarsi deciso e avere risposte pronte ad ogni possibile domanda sia da parte di troupe, sia da parte degli attori, proprio perché a lui spetta la parte decisionale.
Professionisti e maestranze sono a sua disposizione e non si muovono autonomamente senza prima ricevere una chiara direzione su come il regista intende realizzare la scena.
Più grande sarà la produzione, e quindi la troupe, maggiori saranno le decisioni da prendere, e le domande a cui rispondere.


Disponibilità degli attori

Un altro elemento da tenere presente è che, come abbiamo già detto, anche la disponibilità degli attori, soprattutto nel caso siano di un certo calibro, è limitata, e dunque spesso le scene vengono accorpate per venire incontro a questa esigenza.
Ciò significa che, spesso e volentieri, alcuni attori girino delle scene senza le controparti, e tutto venga poi assemblato in fase di montaggio.
Non è raro, ascoltando interviste ad attori presenti in un medesimo flim, sentir dire che in realtà non si sono mai incontrati.
Ecco che dunque il regista, avendo chiara la visione d’insieme, deve dare il giusto supporto ai vari attori, a volte leggendo e interpretando in prima persona il copione, proprio per simulare in modo corretto la presenza dell’attore che in quel momento non è presente.



Effetti Speciali

Se poi parliamo di effetti speciali digitali, le cose si fanno ancora più complicate. Non solo alcune scene, ma ormai interi film vengono girati utilizzando la tecnica del chroma key che prevede di riprendere gli attori su uno sfondo neutro (verde o blu) per poi andare a inserire in post-produzione l’ambiente circostante.

Ma capita anche nel caso si voglia inserire una creatura o un personaggio digitale: l’attore si ritrova a parlare e interagire con dei semplici punti di riferimento (aste, palline da tennis, ecc.) o, nel migliore dei casi, con una controfigura.

Ancora una volta, il regista dovrà essere molto bravo a far immaginare all’attore un ambiente e una situazioni che non esistono nella realtà, guidandolo con le giuste indicazioni anche durante la registrazione stessa delle varie inquadrature, descrivendogli cosa c’è attorno a lui, cosa sente il personaggio e come deve reagire.

Attori teatrali

Non è raro nelle produzioni indipendenti, sopratutto se si è alle prime armi, introdurre all’interno del cast degli attori provenienti dal teatro.
Questa opzione è sempre valida, ma è importante essere consapevoli che questo comporta alcune conseguenze, che in primis il regista deve avere chiare.

La recitazione teatrale infatti è molto diversa da quella cinematografica, non solo dal punto di vista espressivo. Anche il modo in cui l’attore è abituato a lavorare è diverso.
Nel cinema viene chiesto all’attore di effettuare riprese molto brevi, ma ripetute anche un grande numero di volte, con gli stessi movimenti e le stesse parole. Questo avviene perché la scelta effettiva di quale take utilizzare tra i tanti effettuati avverrà solo in fase di montaggio, dove verranno miscelate inquadrature diverse della stessa scena, e quindi tutto, da uno stacco al successivo, deve avvenire con coerenza e continuità.

Inoltre, è possibile che, per motivi di budget, sia necessario utilizzare una sola telecamera, e dunque tutti i vari cambi di inquadratura dovranno essere fatti spostando la cinepresa e rigirando la scena dall’inizio.
Per questo è molto importante che dialoghi e movimenti siano ripetuti nel modo più simile possibile tra di loro.

Al contrario, nel teatro l’interpretazione, essendo in diretta senza possibilità di una seconda chance, avviene anche preventivando alcuni cambiamenti al testo, se non addirittura affidandosi all’improvvisazione dell’attore, cosa che nel cinema rappresenta una vera e propria eccezione.
Il regista in questo è una figura chiave che deve aiutare l’attore a entrare nel nuovo mondo e nelle regole che questo comporta.

In linea di massima, è importante che il regista sia pronto a incoraggiare gli attori, motivarli e farli sentire importanti, qualunque ruolo essi abbiano, anche il ruolo più piccolo, perchè questo renderà il clima sul set migliore. Le sessioni di ripresa sono molto lunghe e stressanti, ed è fondamentale che l’ambiente di lavoro sia positivo per tutti, in modo che possano lavorare più volentieri e con risultati migliori.


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